Ciao Umani,
Oggi vi parlo della prima birra per cani realizzata in Italia, da consumare rigorosamente accanto al proprio amico umano, durante la “pausa/aperitivo nei locali pet-friendly contrassegnati da una specifica vetrofania.
Si chiama Pawse – dall’unione di paw” zampa e pause pausa – ed è una sana bibita artigianale dal colore ambrato, analcolica, non gasata, proteica e vitaminica (senza additivi chimici) dedicata agli amici quattrozampe. Tra gli ingredienti della Pawse, oltre all’acqua pastorizzata, ci sono fruttosio, miele e un pizzico di sale. Naturalmente non sono presenti né alcol né luppolo. Attenzione però, il prodotto non costituisce un sostituto dell’acqua che non deve mai mancare.
La bibita, che si presenta in lattina in alluminio da 33 cl, ecosostenibile e riciclabile al 100% (con trasporto meno impattante), è stata testata nelle Marche da Alessandro Marcucci, titolare della Fidovet, azienda specializzata nella produzione alimentare per animali. Sarà lanciata sul mercato da “Da Pian” di Ponzano Veneto (Treviso), leader nella distribuzione di bevande, su tutto il territorio nazionale, la prima impresa italiana a proporre una birra per cani. La prima distribuzione è riservata al canale Ho.re.Ca. (Hotellerie-Restaurant-Café) pet friendly a partire dal mese di luglio.
Com’è nata l’idea? Lo abbiamo chiesto a Raffaella Da Pian, amministratrice della società Da Pian 1904. Tutto è cominciato qualche mese fa, in piena pandemia: “I cani fanno sempre più parte della vita degli italiani, pensiamo al loro benessere e alla possibilità di condividere con loro momenti ed esperienze. Anche una pausa per un aperitivo al pub. Per questo abbiamo pensato ad una birra per cani”.
Durante il lockdown i cani sono stati per molte persone l’unica vera compagnia tra le mura domestiche e vi dirò anche che proprio durante e dopo il primo lockdown nel 2020 ben 3,5 milioni di famiglie in Italia hanno acquisito un cagnolino (fonte: Coldiretti). Nel corso del 2020 le adozioni di cani e gatti sono aumentate del 15% rispetto all’anno precedente (fonte: Enpa) e oggi il 28% delle famiglie italiane ospita in casa almeno un cane.
I test hanno dato risultati entusiasmanti e i primi a consumare la bevanda sono stati i cani della famiglia Da Pian. “È piaciuta moltissimo, appena prendiamo in mano la lattina iniziano a scodinzolare… – aggiunge Raffaella Da Pian – contiamo che i gestori dei locali possano apprezzare questo tipo di offerta che rappresenta una grande opportunità. Quasi tutti i locali ormai sono dog-friendly e aggiungere la possibilità di offrire una bibita per cani sarà di sicuro un plus per gli stessi esercenti. Sarà un modo per condividere appieno un momento di convivialità con il nostro migliore amico. Ed i padroni saranno di sicuro invogliati a tornare nello stesso locale con il proprio amico a 4 zampe”. Perché è stata definita birra? Perché la birra è per antonomasia una bevanda socializzante, che era presente durante il periodo del lockdown proprio come gli amici pelosi,
Negli U.S.A., Regno Unito, Belgio e Brasile la birra per i cani è diventato un vero e proprio trend e la produzione è iniziata da oltre un anno ottenendo grande successo. La birra per cani italiana è già stata già richiesta da Svizzera e Australia ma l’azienda trevigiana ha preferito dare la precedenza al mercato italiano per dare un concreto segnale di ripresa all’economia.
Voi che ne pensate?
Alla prossima
Vostro Ginger