DIZIONARIO BILINGUE ITALIANO-CANE E CANE-ITALIANO

150 PAROLE PER IMPARARE A PARLARE “CANE” CORRENTEMENTE

Cari amici a due zampe,

dopo il dizionario bilingue gatto-italiano vi propongo il dizionario cane-italiano, dedicato ai pelosi che abbaiano. Diciamo la verità, è sicuramente più facile rapportarsi con i cani, loro hanno un altro approccio con gli umani rispetto a noi gatti, ma qualche dritta nella comunicazione tra umano e cane può essere utile anche a voi.

Come sapete sono oltre sette milioni i cani e gatti che vivono insieme agli umani e mi rendo conto che il nostro comportamento risulta spesso difficile da decifrare. L’etologo e zooantropologo italiano Roberto Marchesini ha curato l’edizione italiana del dizionario bilingue della lingua cane-italiano, per aiutare a decriptare il comportamento del cane con suggerimenti e regole per una serena convivenza. Sono oltre 150 le situazioni tipo del comportamento analizzate attraverso alcune parole chiave con l’aiuto di argute vignette che illustrano, con ironia, il rapporto cane-umano.  Dimenticavo di dirvi che il dizionario è stato ideato in collaborazione con il medico veterinario Jean Cuvelier e il disegnatore Christophe Besse.

Per incominciare partiamo dal presupposto che nel mondo in cui vive il cane rivestono molta importanza gli odori, la gestualità, le posture, lo sguardo, la mimica, il ritmo le intonazioni della voce …Nella sua introduzione Marchesini sottolinea quanto sia stata costruttiva, nel tempo, l’alleanza tra uomo e cane: dal cane l’uomo acquisisce strategia di gruppo nel monitoraggio del territorio, nello sfruttamento dell’ambiente, nella difesa del proprio spazio, tutti elementi prima assenti nella vita degli umani. La relazione con il cane è la migliore palestra di empatia e adottare un cane è un grande gesto d’amore, con la certezza di avere in cambio la sua solida, costante e incondizionata amicizia.

Iniziamo dalla comunicazione verbale: abbaiare è la modalità comunicativa attraverso cui il cane attira l’attenzione su di sé. Nella situazione tipo il cane abbaia vicino al cancello perché qualcuno si sta avvicinando. A cosa pensa il cane? Compagni, venite subito qui che dobbiamo scacciare un intruso. Consiglio dell’etologo: se si interviene per far smettere il cane di abbaiare lui capisce che quello è un modo per attirare l’attenzione e continuerà a farlo in ogni circostanza, anche solo per salutare o sottolineare la propria presenza.

Soluzione: per diminuire la tendenza ad abbaiare è necessario agire su diversi fronti: 1) non dare attenzione al cane quando abbaia e premiarlo quando sta zitto; 2) evitare di mettere il cane in situazioni che lo sollecitano troppo come in balcone, davanti al cancello, alla finestra ma abituarlo a stare tranquillo sulla copertina; 3) abbassare i livelli di disagio come lo stress e la frustrazione facendogli fare attività fisica e gratificante; 4) migliorare la comunicazione limitando quella verbale privilegiando il linguaggio corporeo per trasmettere fiducia e serenità.

Un altro esempio è l’aggressione sociale, espressione comportamentale finalizzata a ottenere con la forza un particolare risultato. Nella situazione tipo il cane è condotto a passeggio dal proprio partner umano e di colpo tira violentemente il guinzaglio ringhiando a una persona che incrocia per strada. A cosa pensa il cane? Guai a te se ti avvicini. Spiegazione: il cane adotta una sorta di rituale intimidatorio, con l’obiettivo di scoraggiare l’avversario, l’estraneo in questo caso, ad avvicinarsi alla sua ciotola, entrare nel suo territorio e al proprio amico umano. Se il rituale non funziona può arrivare al morso.

Soluzione: 1) evitare di manipolare senza precauzioni un cane infortunato o sofferente (ad esempio prendere in mano i cuccioli se non si è conosciuti dalla madre); 2) rispettare sempre i rituali di approccio ai cani sconosciuti come andare verso il cane in linea retta, non guardarlo negli occhi, non allungare le mani, dare al cane il tempo di conoscere l’estraneo; 3) interrompere ogni approccio se il cane dimostra di essere infastidito; 4) non spaventare il cane e non aumentare la sua eccitazione attraverso la voce o il movimento, non mettersi a correre, non sfidarlo. Meglio guardare da un’altra parte, non muoversi, tenere le braccia parallele al corpo, stare zitti e non vocalizzare in alcun modo.

In caso di aggressione: 1) appoggiarsi a un muro o a un supporto per evitare di cadere a terra; 2) esporre sempre il fianco sia per proteggersi e per dichiarare la non disponibilità allo scontro; evitare di correre, saltare, agitarsi, urlare e guardare in faccia il cane; 3) tenere ferma la parte azzannata, evitando di strattonare.

Nel dizionario vengono analizzati molti altri temi come l’amicizia umano/cane, l’attaccamento, il rapporto con l’automobile, oppure come evitare il colpo di calore, il rapporto conflittuale con il veterinario e molto altri ancora.

Se sono riuscito a stuzzicare la vostra curiosità e siete interessati al libro vi segnalo il sito dell’editore: Edizioni sonda www.sonda.it

Un abbraccio dal vostro Ginger

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