STORIA DI TOFFEE, IL CANE BABY SITTER DELL’ASILO “PICCOLO NIDO DI MONZA”

Ciao a tutti voi,

sentite la bellissima storia di Toffee, una simpatica cagnolina che ‘aiuta’ la sua umana Martina ad accudire i cuccioli umani nel nido-famiglia Il Piccolo Nido di Monza, dove viene applicato il metodo Montessori, si pratica la pet therapy e la pet education.

Per questo ruolo è stata assunta Toffee, una meticcia di 13 anni che ha un curriculum di tutto rispetto,   tanto che nel 2015 ha superato un esame speciale per ottenere la certificazione negli interventi assistiti con interazioni di animali.  Ha poi maturato esperienze in ambito educativo con la pet-therapy negli asili nido, nelle RSA e nei CCD (centri diurni disabili). Toffee è talmente preparata a questo ruolo che non rappresenta alcun pericolo per i bambini piccoli, semmai il problema è il contrario, che un bimbo possa far male al cane.

Il nido è stato ufficialmente inaugurato da Martina Molinari nel settembre 2019, insieme alla socia Alice Di Silvestro che cura la comunicazione in lingua inglese ed è esperta del metodo Montessori, un sistema educativo che si basa sull’indipendenza, sulla libertà di scelta del proprio percorso educativo e sul rispetto per il naturale sviluppo fisico, psicologico e sociale del bambino.

Il programma didattico è molto stimolante per i bambini. perché durante l’anno si alternano diverse figure professionali con specializzazioni nella psicomotricità, musicoterapia e prossimamente con il progetto del teatrino.

Volete sapere quanti bambini può ospitare un nido-famiglia? Possono essere accuditi fino ad un massimo di cinque bambini dai 3 a 36 mesi e l’unico problema è selezionare i bambini da accogliere che potrebbero essere allergici al pelo del cane.

Ideatrice del progetto Piccolo Nido è Martina Molinari che dopo aver ottenuto il diploma in scienze sociali si è avvicinata al mondo della cinofilia per diventare educatore cinofilo CSEN (Centro Sportivo Educativo Nazionale Settore Cinofilia). Successivamente ha ottenuto l’abilitazione per diventare coadiutore del cane negli interventi assistiti con gli animali.

L’idea di diventare educatrice cinofila è maturata sin da bambina e per unire la grande passione per i bambini e i cani ha scelto di approfondire gli studi nel campo della cinofilia applicata all’infanzia e nell’ambito assistenziale. Sono poi seguiti i corsi di zooantropologia didattica (disciplina per migliorare l’attenzione e l’apprendimento dei bambini con l’aiuto del cane) e la pet therapy.  

Come interagiscono i bambini con Toffee? Intanto per sfruttare l’effetto sorpresa Martina li prepara prima parlando dei suoi cani e di Toffee mostrando le foto, spiegando loro come ci si deve comportare: il modo corretto di fare le carezze, non toccare i suoi giochi e non disturbarla quando si trova nella sua cuccia.

Martina è profondamente convinta che l’interazione con i cani sia importante per educare il bambino al rispetto di un essere diverso da lui, e in questo caso insegnare il comportamento corretto da tenere nei confronti di un cane quando si incontra per la prima volta: come presentarsi e chiedere prima al padrone se ci si può avvicinare. Instaurare un rapporto corretto e confidenziale con gli animali in tenera età aiuta i bambini a crescere in modo responsabile fugando ogni paura o timore, per diventare adulti maturi e consapevoli.                         

Ci sono razze di cani predisposte per la pet therapy?  Generalmente sono impiegati i golden retriver o il cavalier king; in realtà tutto dipende dal moto in cui viene educato un cane, Prescindendo dalla razza, che può influire sul carattere, nulla vieta ad un cane del canile di svolgere in maniera eccellente questo ruolo, tanto più che sono numerose le educatrici che hanno al loro fianco cani adottati. (https://www.facebook.com/ilpiccolonidomonza/

Sono certo che questa storia vi sia piaciuta

Alla prossima

Vostro Ginger

Ha collaborato Antonietta Amato

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  1. Jodie

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