Buonasera amici di pelo,
mi chiamo Leila, inviata di TgAnimals, e ho realizzato un servizio davvero speciale per il direttore Ginger. Con l’aiuto di Fulvia e Remo ho scoperto la bella storia dei podenco, i cani che vantano origini antichissime che risalgono all’anno 1000 a.c. Si pensa che i pondenco derivino dai cani dei faraoni che i Fenici trasportavano durante le loro attività commerciali.
Il nome podenco deriva dal greco “podokes” ossia “svelto”. Tutt’oggi il podenco canario (come le altre varianti di questa specie ibicenco e portoghese) vengono impiegati per la caccia di piccole prede, soprattutto per quella del coniglio selvatico, proprio grazie alla loro spiccata agilità, olfatto e udito molto sviluppati. I podenco sono cani mansueti, difficilmente abbaiano, sono facilmente addestrabili anche in tarda età. Sono molto attivi e quindi hanno bisogno di spendere le loro energie facendo attività fisica. E’un cane particolarmente adatto alla vita familiare e si ambienta facilmente e con i bambini tira fuori il meglio di sé.
Ma nonostante il podenco appartenga ad una razza così antica non glie viene tributato il giusto riconoscimento, perché spesso viene riservato un triste destino a questi poveri cani.
Pare che i podenco vengano acquistati da cuccioli, tenuti in piccoli capanni di fortuna per molti mesi e allenati per essere sfruttati nei mesi della caccia (in Spagna settembre e ottobre). Solo dopo pochi anni di attività viene creata una “muta” del branco e gli esemplari più anziani (in realtà hanno pochi anni) vengono abbandonati nelle perreras e abbattuti poco tempo dopo.
Una storia terrificante che non ha lasciato indifferenti Fulvia e Remo che nel 2016 hanno dato vita all’associazione Podenco’s angels rescue. La loro storia inizia proprio quando incontrano Lerea, il loro primo podenco, terzo cane dopo due levrieri. In realtà avevano deciso di adottare un gargo ma al suo posto arrivò una “signorina” con le orecchie dritte dritte: fu subito colpo di fulmine.
Fulvia e Remo mi hanno raccontato che in questa associazione si applica un metodo di adozione diverso da quello tradizionale poiché si occupano di salvare principalmente il podenco canario direttamente alle Isole Canarie, con la collaborazione di una socia volontaria locale, Taffy.
Lei si occupa personalmente del contatto con il rifugio o perrera o associazione del luogo e in seguito della procedura di adozione. Precisano che non esiste un diritto di prelazione sul cane, che potrebbe essere segnalato contemporaneamente da altre associazioni anche straniere (soprattutto Germania e Svizzera). Il fortunato podenco adottato intraprenderà il suo viaggio solo nel momento in cui avrà una famiglia disponibile ad accoglierlo. Questo per evitare traumatici stalli.
Prima di partire il cane viene abituato a fare esperienza sia in luoghi affollati (passeggiata nel mercato) e con quello che troverà nella nuova casa (altri cani, per gatti o bambini).
La famiglia adottante mantiene un contatto costante sia con Fulvia che con Fanny che inviano ogni giorno i video del cane. Fulvia e Remo precisano che la Podenco’s angels segue costantemente la fase post adozione con conference call in collaborazione di altre due volontarie, Alice e Laura, specializzate in educazione cinofila, che aiutano le famiglie nell’inserimento del cane.
Auguro tanta fortuna alla Podenco’s angels che ad oggi è composta da solo sette angeli impegnati in un grande lavoro: Fanny, Laura, Alice, Raffaele e Riccardo e naturalmente i fondatori Fulvia e Remo (www.podencosangels.it).
Ciao amici Podenco, un immenso Bau dalla vostra
Leila