“NONNINI ALLA RISCOSSA DI CATERINA” LA CASA DEI CANI E I GATTI ANZIANI

Buongiorno amici di pelo,

oggi vi racconto la storia di Caterina Pagani e dei suoi “nonnini”, cani e gatti anziani che accoglie in una piccola residenza nel bresciano per accompagnarli serenamente fino al giorno in cui “voleranno sul Ponte dell’Arcobaleno”, circondati, almeno per una volta, da amore e affetto.

Caterina, ha trascorso una vita dedicata agli altri come operatrice sulle ambulanze e nelle case di riposo, trascorrendo tre anni nella Protezione Civile, nella sezione di ricerca su macerie e superficie, in compagnia di Sam, un meticcio che la accompagna da quattordici anni. Quando si prese cura di sua madre, negli ultimi anni della sua vita, capì quale fosse il suo scopo nella vita: accompagnare le anime fino alla fine.

Quando si prese cura di Zac, un cucciolone prelevato da un canile-lager che, dopo una vita passata a contatto solo con il cemento, poté finalmente conoscere, ormai in tarda età, l’amore e la vicinanza dell’uomo. Fu così che Caterina decise di sfruttare il suo dono adottando gli “esseri invisibili” prendendosi cura di loro ogni giorno e poi accompagnarli fino al momento del passaggio sul Ponte dell’Arcobaleno.

Ad oggi, dopo otto anni, Caterina ha accompagnato più di quaranta creature sul Ponte, con la consapevolezza di aver regalato loro affetto e amore negli ultimi giorni di vita.

Lei adotta cani e gatti ormai anziani portati via dai canili-lager ma, ahimè, recupera anche animali ceduti da “persone” senza cuore che, nonostante una vita passata insieme, decidono di gettare via i loro pelosi compagni di una vita come uno straccio vecchio.

Voi direte che le cure dei cani anziani costano ed è verissimo. Costano non tanto per le cure veterinarie, il cibo e tutto quello che ne deriva (anche se per quello esistono i mercatini e quel poco che le viene donato), ma costano soprattutto in emozioni.  E’ proprio di questo che si nutrono i cani, soprattutto quelli anziani che vivono e a volte rinascono con un affetto, un affetto che in una fredda cella di un canile non hanno mai provato.

Amici miei, lo so, è una storia difficile da leggere ma è una faccia della medaglia anche questa, dopo le corse, le palline e le scarpe morsicate rimane la quiete di una zampetta che fa le bizze o il bisogno di essere aiutati.

Se dovessi scrivere anche io la letterina a Rudolph (si perché noi pelosi scriviamo alla renna) vorrei oltre a un sacco di ossa da rosicchiare e giochini da distruggere desidererei che qualche mio amico (anche se non lo conosco) trovasse una famiglia che si prenda cura di lui/lei fino alla fine.

Complimenti a Caterina e in bocca al lupo per la sua delicata missione. https://www.facebook.com/nonniniallariscossa/

Un dolce bau dalla vostra Leila


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  1. Rita

    Tutto vero quanto hai scritto e io sono onorata di conoscere questa persona straordinaria e di toccare con mano l’amore, il rispetto e la cura che dedica a queste creature.