SARDEGNA: LA FANTASTICA OASI FELINA DI SU PALLOSU

Amici umani e pelosi oggi vi faccio conoscere un posto incredibile. Tra la natura incontaminata e il mare della Sardegna si trova l’Oasi di Su Pallosu, in provincia di Oristano, un posto unico dove vivono 33 gatti, che hanno la libertà di poter passeggiare anche sul lungomare… che invidia se penso alle sole passeggiate che facciamo in salotto! Adesso mettetevi comodi che vi racconto tutto.

Come prima cosa vi presento la persona che con amore e dedizione da quattordici anni si occupa dei miei amici gatti, Andrea Atzori, di professione giornalista, che ha scelto di vivere tutto l’anno a Su Pallosu per monitorare costantemente i mici che sono tutti sterilizzati, vaccinati, iscritti all’anagrafe felina, controllati regolarmente e ovviamente hanno un nome proprio.

Su Pallosu era un villaggio di pescatori che gestivano una tonnara e pescavano coralli.  Il padre di Andrea acquistò il terreno dove ora sorge l’oasi felina per aprire il suo laboratorio dove lavorava il corallo. La casa dove vive adesso Andrea con la madre era proprio il laboratorio del padre.

I primi pescatori portarono i gatti al villaggio per eliminare i topi e in seguito i felini sono rimasti stabilmente. La presenza dei primi gatti risale ad un secolo fa, e secondo alcune testimonianze gli ultimi pescatori ricordano di aver sempre vissuto insieme ai gatti. Pensate che tra i discendenti dell’antica colonia sono rimasti tre mici.  Da quando Andrea ha cominciato a gestire l’oasi i gatti sono stati tutti sterilizzati e i nuovi arrivati rientrano tutti in un progetto di accoglienza.

Purtroppo, ci racconta Andrea, in Sardegna sono frequenti gli abbandoni dei gatti, anche dai privati: non vengono sterilizzati e i mici delle cucciolate, la maggior parte delle volte, vengono tristemente abbandonati. Andrea, quando riesce, entro i sei mesi di vita cerca di trovare una famiglia che possa accogliere i cuccioli o il cucciolo, “ma non è facile” sostiene, “purtroppo riceve molte richieste da persone che vogliono lasciare a lui i gatti, invece che adottarli. In questi casi i gatti non vengono accolti nell’oasi felina, salvo casi eccezionali, per non destabilizzare il già difficile equilibrio della comunità . Certo è che ogni abbandono viene regolarmente denunciato.

Questo straordinario umano è riuscito a creare un posto perfetto per i miei amici pelosi, vanta addirittura la certificazione di eccellenza turistica su Tripadvisor per 4 anni consecutivi. Col tempo l’Oasi di Su Pallosu è diventata la prima attrazione del Comune di Oristano e la nona della Provincia. Ma non è stato facile riuscire a tenere viva questa comunità: molti hanno cercato di farla chiudere ma la tenacia di Andrea ha fatto sì che con una delibera fosse riconosciuta ufficialmente come Oasi Felina.

L’Oasi di Su Pallosu si mantiene con il contributo quasi totale di Andrea che paga cure sanitarie, visite e cibo. Chi vuole può effettuare un’adozione a distanza con contributi volontari o far arrivare all’Oasi cibo, coperte e quello che può servire ai 33 abitanti speciali.

Da dieci anni Andrea, per far conoscere l’oasi felina e ricevere contributi per sostenere le spese, organizza le visite guidate (solo su prenotazione), fino a sei gruppi al giorno, con un massimo di cinque o sei visitatori alla volta. Per motivi di sicurezza non sono ammessi i bambini al di sotto dei sei anni.

La storia dell’Oasi viene raccontata attraverso le foto d’epoca,  con testimonianze di ogni gatto che riporta il suo racconto, il suo bagaglio di avventure prima di essere accolto a Su Pallosu e far parte di questa comunità davvero particolare.

I gatti si aggirano tranquilli tra gli ospiti che devono rispettare la regola numero uno: per venire a Su Pallosu devono amare i gatti.  Eh sì cari umani sarete amorevolmente ricompensati da questi splendidi felini, “come è accaduto a una famiglia inglese”, mi racconta Andrea, “che appena entrata nell’ Oasi si è seduta per terra e nel giro di pochi minuti sono arrivati i gatti, uno alla volta, ad accoglierli gioiosamente con le fusa.  

E’ proprio vero, simpatici umani, noi abbiamo il potere di sentire a distanza chi ci ama.

Dei 33 gatti 7 vivono in un grosso recinto coperto anche nella parte superiore, sono soprannominati da Andrea i “Tontoloni”, perché non sarebbero in grado di sopravvivere al passaggio di una macchina e lì vicino c’è una strada che costituisce l’unico pericolo. Quindi per la loro sicurezza vivono nel recinto, protetti da ogni pericolo.

Diciamolo, però uno è il fortunato, il prescelto, Fiorello, l’unico ad avere l’accesso in casa di Andrea. Trovato quattro anni fa ora è un gattone di 8Kg e ovviamente dopo le scorribande in spiaggia e la pappa dorme con il suo amico umano. Nell’allegra brigata ci sono anche due cani.

La giornata tipo di Andrea e dei suoi compagni? Inizia molto presto con la sveglia che suona intorno alle 6,30 – 7 del mattino. Prepara tutto e alle 8 i gatti mangiano il secco mentre alla sera, con il calar del sole, c’è il secondo raduno della giornata per la cena a base di cibo umido.

Queste sono le indicazioni veterinarie, il momento della pappa è importante e va seguito bene per capire chi mangia tutto e chi può avere problemi, molti dei mici hanno problemi ai denti e sono stati operati alla bocca.

Da gatto curioso come sono chiedo ad Andrea come funzionano le relazioni tra tutti i mici. Difficile non identificare un capo, l’umano Andrea mi conferma che non sempre è facile, malgrado la sterilizzazione, che dovrebbe attenuare gli atteggiamenti aggressivi, le azzuffate e le litigate quotidiane non mancano e poi, diciamolo, non tutti possono essere simpatici a tutti.

Volevo ricordare che i miei amici gatti non vengono mai lasciati soli e non saltano mai un pasto: quando Andrea, in rare occasioni, deve assentarsi c’è sempre una persona che lo sostituisce e li accudisce. Il posto è un’Oasi anche per gli umani, soltanto dieci casette abitate nel villaggio ma solo tre abitate tutto l’anno (decisamente molti più gatti che umani, che pacchia!!).

La spiaggia dei gatti è anche un sito archeologico e nel corso della visita guidata, oltre a condividere, anche se per poco, la vita con i gatti si può visitare un museo dove si trovano le riproduzioni del vasellame trovato nel sito archeologico e una vasta collezione di statue che raffigurano gatti di varie ere e materiali. Inoltre sono esposte conchiglie e le sculture in corallo realizzate da Gianni Atzori.

Davvero un posto fantastico dove natura e animali sono i protagonisti assoluti, un posto che esige rispetto per queste creature che possono sentirsi a casa nella loro realtà e rispetto per una persona come Andrea, che dedica a loro le sue giornate. Che emozione, mondo gatto!

Se volete prenotare le visite guidate all’Oasi di Su Pallosu potete scrivere a amicisupallosu@libero.it.

e seguire i miei amici gatti su facebook https://www.gattisupallosu.org/chi-siamo/

Un saluto dal vostro Chef Artù